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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Contraccettivi gratutiti per gli under 26 anche nei consultori modenesi

La decisione regionale è applicata dalla scorsa primavera. Lo ha spiegato l’assessora Guadagnini rispondendo a un’interrogazione di Venturelli, Pd

La rete dei consultori di Modena e della provincia, applicando dalla scorsa primavera una decisione della Regione Emilia Romagna, offre gratuitamente a donne e uomini al di sotto dei 26 anni metodi di contraccezione, compresa la contraccezione di emergenza, e una consulenza da parte del medico e dell’ostetrica. Lo ha spiegato l’assessora alle Pari opportunità Irene Guadagnini rispondendo, nei giorni scorsi, in Consiglio comunale a un’interrogazione sul tema della consigliera del Pd Federica Venturelli.

L’assessora Guadagnini ha quindi precisato che la contraccezione gratuita è riconosciuta anche a tutte le donne tra i 26 e i 45 anni che abbiano un’esenzione per disoccupazione o per lavoratrici colpite dalla crisi, nei 12 mesi successivi a un parto e nei 24 mesi successivi a un’interruzione volontaria di gravidanza. “È un progetto di grande rilevanza – ha commentato Guadagnini – che intende fornire ai giovani, uomini e donne, e alla coppie le informazioni necessarie per fare scelte consapevoli rispetto alla propria salute. La scelta di valorizzare al massimo i consultori ha anche l’obiettivo di fare in modo che i giovani si rendano conto che le informazioni sulla salute sessuale, per essere affidabili, devono essere fornite da personale preparato e competente”.

Oltre a chiarimenti sulla possibilità di contraccezione gratuita per i giovani, la consigliera Venturelli aveva chiesto anche quali azioni “sono messe in campo dall’Ausl su preservazione della fertilità e promozione della salute sessuale, relazionale e riproduttiva degli adolescenti e dei giovani adulti, considerato anche che queste strutture non sono ancora un punto di riferimento per i giovani su questi argomenti”.

L’obiettivo della Regione è raggiungere il 7 per cento della popolazione target, ha risposto l’assessora, “e a Modena siamo già al 10 per cento, con l’obiettivo di un ulteriore incremento anche grazie al ruolo significativo che i Piani di zona di recente approvati assegnano agli spazi dedicati ai giovani nei consultori”. L’assessora ha quindi ricordato le azioni di informazione che si concentrano nelle scuole, sul web, nella collaborazione con le realtà territoriali, nella produzione di materiale informativo. Tra gli interventi ci sono gli itinerari sapere e salute “Conoscere lo Spazio giovani e il consultorio familiare” per gli studenti di terza media; consulenze in affettività e sessualità per gli insegnanti; educazione tra pari con il coinvolgimento degli studenti, come il progetto “Educazione tra pari in tema di affettività, sessualità e tutela della salute riproduttiva”; i progetti “Il corpo tra culture” sull’identità di genere e affettività nelle nuove generazioni, e “W l’amore”, sulle relazioni, l’affettività e la sessualità promosso dalla Regione e diretto a docenti, genitori e ragazzi delle terze medie. Sono già attive inoltre le collaborazioni con il sito stradanove.net, dove è presente una rubrica sulla sessualità, e con altri progetti come Buonalanotte e Infobus.

L’assessora ha infine specificato che è possibile fornire la contraccezione gratuita anche agli studenti fuori sede che però devono scegliere il medico di base a Modena. Il servizio è aperto anche ai titolari di tessera Stranieri temporaneamente residenti e ai titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari. 

Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Simona Arletti, Pd, ha sottolineato la scelta “coraggiosa della Regione per sensibilizzare i ragazzi verso la prevenzione delle malattie e la procreazione responsabile”, auspicando che “si possa far conoscere di più e meglio questo servizio”.

Soddisfatta per la risposta, la consigliera Venturelli ha affermato che “il governo dovrebbe prendere esempio dall’Emilia Romagna perché in Italia la contraccezione è interamente a carico dei cittadini, a differenza di altri paesi europei. Questa è una scelta che risponde ai bisogni di ragazze e ragazzi e riduce le disuguaglianze”.

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